Qui sotto sono state raccolte alcune delle domande fatte dalle persone che nel tempo ci hanno contattato.
Noi le abbiamo rivolte ai medici e riportiamo a fianco le loro risposte:
- A chi serve il trapianto di cornea?
- Quando decidere per il trapianto?
- Lista d'attesa
- Quanti tipi di trapianti esistono e come avviene l’intervento?
- È un intervento doloroso?
- Cosa accade al paziente subito dopo il trapianto?
- Quando si torna a vedere meglio?
- Il recupero post operatorio
- Quali sono le percentuali di rigetto?
- Dopo il trapianto si può togliere la sutura?
- Il trapianto di cornea ha una durata?
- Effetti post-operatori
- Il rimodellamento della sutura
A chi serve il trapianto di cornea?
Il trapianto di cornea serve per sostituire la parte della cornea malata, che di solito è quella centrale, con un tessuto corneale selezionato per essere idoneo. Le patologie più frequenti che possono richiedere il trapianto sono le degenerazioni corneali, primo fra tutti il cheratocono che è una degenerazione di solito progressiva che altera sia la struttura che la regolarità del tessuto, le distrofie endoteliali che coinvolgono la parte più interna della cornea cioè le cellule endoteliali, e le infezioni corneali che quando guariscono possono lasciare delle cicatrici che fanno diminuire l'acuità visiva, oppure essere talmente aggressive da non rispondere alla terapia e necessitare quindi di un trapianto “a caldo”, cioè da effettuare durante il corso dell’infezione.
In quali condizioni ci si rivolge al trapianto?
Nel cheratocono la cornea è trasparente ma lo sfiancamento che subisce causa miopia e astigmatismo irregolare. Entrambe le condizioni sono correggibili solo parzialmente con un occhiale e generalmente meglio con una lente a contatto (LAC).
La LAC è in grado di offrire un'ottima qualità della visione utile per molti pazienti e per lungo tempo. Certamente la LAC non è sopportatta da tutti e talvolta diventa poco tollerata con il tempo.
È chiaro che ancora oggi il ruolo della chirurgia trapiantologica nel cheratocono è subordinato alla tollerabilità della LAC. Essendo questa in grado di fornire un'ottima qualità della visione nelle fasi iniziali del cheratocono la chirurgia in questi casi non è la prima scelta per la correzione.
Esistono però casi in cui la LAC non è tollerata e l'occhiale non fornisce una correzione adeguata. In questi casi il trapianto può offrire una possibilità di miglioramento.
In particolare se la funzione visiva con correzione occhiale del paziente è inferiore a 4-5/10 il trapianto ha buone probabilità di offrire un risultato visivo migliorativo con adeguata correzione con occhiale dopo l'intervento.
A tal proposito occorre ricordare che la grande maggioranza dei pazienti dopo trapianto necessita di una correzione con occhiale per acquisire la migliore funzione visiva.
In pratica il trapianto della cornea non deve essere mai inteso dal paziente con cheratocono come mezzo per "togliere" l'occhiale ma come mezzo per raggiungere una migliore funzione visiva che molto probabilmente necessiterà di un occhiale per essere ottenuta.
È possibile sapere quando sarò chiamato dopo essere stato messo in lista?
È difficile prevedere il tempo che intercorrerà tra la data in cui un paziente viene inserito in lista d'attesa e il giorno dell'intervento.
Senza condizioni cliniche che determinano urgenza, attualmente si attende circa 1 anno.
Tale attesa è giustificata dal grande numero di pazienti con patologia corneale che necessitano di trapianto corneale, dal fatto che viene garantita una priorità alle urgenze (es. perforazioni corneali) e, purtroppo, dal numero ancora limitato di donazione di tessuti.
Quanti tipi di trapianti esistono e come avviene l’intervento?
Esistono diversi tipi di trapianto. Nel trapianto perforante viene sostituito tutto lo spessore della cornea, nel trapianto lamellare la patologia coinvolge solo la parte anteriore della cornea, nel trapianto endoteliale viene sostituito solo uno strato sottilissimo di cellule endoteliali, che corrispondono alla parte più interna della cornea.
Il paziente si presenta due giorni prima dell’intervento per sottoporsi agli esami di routine. L’intervento di solito dura da mezz’ora ad un’ora a seconda della tipologia e avviene in anestesia locale, con dimissioni il pomeriggio stesso. Il giorno dopo si effettua un controllo.
È un intervento doloroso?
Il trapianto di cornea non è di per se un intervento doloroso.
Può essere eseguito sia in anestesia locale, tramite una iniezione indolore peribulbare (quindi vicino all'occhio) sia in anestesia generale. La scelta dell'anestesia viene fatta valutando le condizioni e le preferenze del paziente e consultando sia l'anestesista che il chirurgo che eseguirà l'intervento.
Nei primi giorni dopo l'operazione è frequente un certo fastidio all'occhio, spesso riferito come "sensazione di avere sabbia nell'occhio" che tende a svanire nell'arco di qualche settimana.
Nei primi giorni dopo l'intervento si verifica raramente un dolore che può essere dovuto a varie cause tra cui l'aumento della pressione endoculare; il contatto immediato con l'oculista curante o con il reparto è il modo appropriato di gestire questa eventualità.
Cosa accade al paziente subito dopo il trapianto?
La ripresa della vista è graduale. Tornato a casa il paziente può tornare alla sua vita quotidiana, può leggere, guardare la televisione, uscire di casa. Noi raccomandiamo soprattutto di evitare pressioni al bulbo oculare e di lavarsi bene le mani ogni volta che vengono instillati i colliri. La terapia è costituita da colliri a base di cortisone e antibiotico per circa 6 mesi. La convalescenza in genere è di un mese. La ripresa dell’attività lavorativa è soggettiva.
Quando si torna a vedere meglio?
Dipende dalle condizioni di partenza del paziente. In caso di gravi problemi di deformazione della cornea, di forte opacizzazione o di cicatrici che compromettevano fortemente l’acuità visiva, si può notare un grosso miglioramento già subito dopo il trapianto.
Se invece il danno era minore si avverte una ripresa graduale.
Dopo quanti giorni dal trapianto posso tornare a vivere normalmente?
Nelle settimane immediatamente dopo il trapianto è necessario evitare tutte le azioni che possano causare un aumento della pressione toracica o addominale e di conseguenza endoculare (es. sollevare pesi, sforzi durante la defecazione).
È sconsigliato praticare sport da contatto (es. arti marziali) o sport in cui ci sia un elevato rischio di incorrere in un trauma oculare (es. tennis, squash) finché non si abbia la certezza che il lembo sia completamente cicatrizzato (circa 18-24 mesi) e comunque mai senza una protezione (es. occhiali in policarbonato).
Anche il nuoto in piscina è sconsigliato nei primi mesi a causa dell'irritazione provocata dai disinfettanti, e del rischio di contrarre infezioni potenzialmente molto gravi.
Quali sono le percentuali di rigetto?
La percentuale di rigetto varia in base alla patologia che ha reso necessario il trapianto: ad esempio, aumenta in caso di presenza di neovasi a livello corneale, ma di solito questo non riguarda i pazienti affetti da cheratocono.
La percentuale di rigetto arriva al 30%, ma bisogna considerare che la maggior parte di questi casi si risolvono con la sola terapia di collirio a base di cortisone.
Poiché è fondamentale che la terapia venga iniziata rapidamente, qualsiasi variazione nel decorso, ad esempio rossore, lacrimazione, diminuzione della vista, secrezione, va segnalata immediatamente.
Dopo il trapianto si può togliere la sutura?
Anche in questo caso dipende dalla tipologia di intervento e alla situazione specifica del paziente. Nel caso di trapianto endoteliale si inseriscono in genere da tre a cinque punti di sutura, che vengono tolti dopo un mese. Nel caso di trapianto lamellare, la sutura viene tolta dopo un anno, in presenza di trapianto perforante occorrono in media due anni.
Queste procedure vengono comunque gestire in ambulatorio.
Qual è in media la durata di un trapianto?
Esiste un documentato decadimento del numero delle cellule endoteliali, che sono le cellule deputate a mantenere la trasparenza corneale, sia nelle cornee normali che in quelle trapiantate.
In teoria, grazie ai criteri di qualità impiegati dalle Banche degli Occhi, qualsiasi cornea trapiantata mantiene la sua trasparenza per almeno 25 anni, ma si osservano casi di cornee trapiantate 40 anni fa ancora perfettamente trasparenti.
Dopo quasi un mese e mezzo dal trapianto vedo ancora appannato, è normale questo effetto?
È del tutto normale che un mese dopo il trapianto la vista si ancora "appannata": la cornea trapiantata necessita di alcuni mesi prima di raggiungere la perfetta trasparenza e distensione delle pieghe stromali che sono spesso presenti.
Altri fattori oltre alla trasparenza della cornea possono ritradare la ripresa della visione e sono: l'astigmatismo postoperatorio e la riepitelizzazione della superficie oculare. Tutti questi elementi devono essere discussi con il proprio oculista.
In generale la funzione visiva dovrebbe già raggiungere un discreto livello dopo 6 mesi dall'intervento per poi aumentare progressivamente.
Cos'è il rimodellamento della sutura?
Una percentuale di pazienti dopo l'intervento di trapianto di cornea possono necessitare di un "aggiustamento della/delle suture" al fine di ridurre l'astigmatismo.
Si tratta di una rifinitura dell'intervento volta ad ottenere un miglioramento della funzione visiva in tempi rapidi. L'intervento si può eseguire in anestesia con colliri o mediante iniezione di anestetico attorno all'occhio.
La procedura è rapida e generalmente indolore.
Vogliamo precisare che non tutti coloro a cui è stato diagnosticato il cheratocono hanno bisogno di un trapianto, alcuni dati parlano infatti del 10-20% dei casi di cheratocono dopo 7-10 anni dall'esordio della malattia.
Si ringrazia il prof. Carlo Enrico Traverso (Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones) e il dott. Luigi Fontana (Unità Operativa di Oculistica dell'Ospedale Maggiore di Bologna) per le informazioni fornite.
Anche il tuo aiuto nel raccogliere informazioni è importante!
Se volete inviarci altre domande da porre ai medici scriveteci, pubblicheremo appena possibile le risposte che potranno essere più rilevanti ed utili a tutti.