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EyeSee, rivista scientifica e di informazione oftalmologica, ha recentemente pubblicato un confronto fra i dottori Damien Gatinel, della Fondazione Rothschild di Parigi, e Cosimo Mazzotta, dell’Università di Siena, sull’origine del cheratocono.

Per rispondere alla nostra richiesta di quali indicazioni poter dare per scegliere tra le diverse tipologie di lenti ad oggi disponibili, proponiamo dal webinar sulla gestione del cheratocono con lenti a contatto realizzato da AILAC (Accademia Italiana Lenti a Contatto) una slide molto chiara che prova a fornire una INDICAZIONE DI MASSIMA della lente in funzione dell’acuità visiva.

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Viste le numerose domande che abbiamo ricevuto e la grande confusione che si legge in rete riguardo la possibilità di ottenere le lenti a contatto sfruttando l’esenzione per malattia rara RF0280, comprese immeritate critiche atte a mettere in dubbio la nostra buona fede nel riportare informazioni corrette, abbiamo interpellato il Portale delle Malattie Rare (www.malattierare.gov.it) chiedendo a loro quale sia al momento la situazione in Italia al riguardo.

Lunedì 12 Ottobre, abbiamo potuto partecipare ad un webinar sulla gestione del cheratocono organizzato da Esavision.

Un’importante considerazione emersa durante il webinar è che i progressi fatti sulla diagnosi precoce e sui trattamenti conservativi del cheratocono (cross-linking) hanno determinato negli ultimi anni un ampliamento delle casistiche che richiedono una correzione ottica.

Riceviamo quasi ogni giorno richieste al nostro numero verde, tramite mail o sui nostri social da persone spaventate dalla diagnosi di cheratocono, confuse dai diversi percorsi terapeutici proposti e con le loro domande “ora cosa devo fare?”, “a chi devo rivolgermi?”, “perché devo portare le lenti a contatto?” e molte altre.

Ad Ottobre 2019 è stato avviato presso l’Ospedale San Raffaele a Milano uno studio clinico sul cheratocono con l’obiettivo di raggiungere una migliore comprensione delle cause della malattia che potrebbe tradursi in cure più precoci ed efficaci.

La prima fase dello studio si è rilevata promettente ed ora, dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza corona-virus, si vuole avviare una nuova fase anche con l’aiuto di A.I.CHE.